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Culla con velo da sposa: l’arte del riciclo

Culla con velo: quando il riciclo incontra l’estetica

 

Cosa fare una volta dismesso l’abito da sposa? Se l’intenzione non è quella di  destinarlo alle future generazioni, figlie e nipoti, si potrebbe ovviare all’oblio e alla polvere e scegliere un destino alternativo. Un destino che sarebbe certamente inglorioso per un elemento che spesso unisce arte tessile e valori sentimentali. Si potrebbe, ad esempio, trasformare in ottimo elemento decorativo per una culla con velo. Ma prima ancora di mettervi all’opera e agghindare la culla del neonato con il velo, vogliamo trasportavi un poco più là nel tempo e tracciare una breve storia del velo.

 

Il velo da sposa fra tradizione e arte

Il velo da sposa ha alle sue spalle una lunga storia che affonda le radici già nell’antichità. Quando i matrimoni erano combinati, si usava nascondere la sposa sotto un velo per coprire il suo volto: questo avveniva soprattutto quando la sposa non brillava particolarmente per bellezza. Lo sposo, infatti, poteva alzare il velo solo alla fine della cerimonia; a quel punto ormai la cerimonia era conclusa e il patto suggellato.

Nell’antica Roma il velo era indossato dalla sposa come simbolo di buon augurio: durante la cerimonia veniva posto anche sulla testa dello sposo, come se si intendesse proteggere la coppia. Era usuale,inoltre, indossare sopra il velo una coroncina di di mirto e fiori di arancio: questa corona era un simbolo di vittoria per la sposa che era riuscita a non cedere alle tentazioni della passione e aveva preservato la sua verginità. Questo velo, detto “flemmum”, era dei colori del fuoco: poteva quindi essere giallo o rosso.

Il significato del velo da sposa è diverso nelle varie culture in giro per il mondo: in Giappone, ad esempio, la tradizione vuole che il velo venga indossato dalla sposa per nascondere la sua gelosia. Con il passare dei secoli il significato del velo della sposa è cambiato: nel Medioevo il velo veniva fermato al capo con fili d’oro e perline ed era credenza comune che avesse il compito di proteggere la sposa da gli spiriti maligni o dal malaugurio.

Ma cosa fare adesso del velo?

Velo culla: legame sentimentale o valore estetico?

Certo, ogni velo da sposa ha la sua valenza emotiva e tutti siamo liberi di sentirci legati a qualcosa che magari ha fatto parte delle tradizioni del nostro nucleo familiare per anni (o magari, che ha un forte valore economico, oltre che sentimentale). Ma ricordate sempre: quando si tratta di veli per culle bisogna sempre considerare in primo luogo la sicurezza. Assicuratevi dunque di poter disporre delle condizioni adeguate per poter adoperare il vostro velo per culla: non deve mai poter essere tirato dal neonato, offrirgli impaccio o, peggio, rischiare di soffocarlo etc.

Osservate queste precauzioni, questo accessorio può essere facilmente riciclato, dopo il matrimonio, semplicemente assegnandogli un altro ruolo. Perché dunque lasciare che esso vada sprecato e non utilizzare il vostro velo da sposa? Trasformatelo in un velo per lettino. Se avete scelto di indossare un velo lungo, la trasformazione risulterà ancora più facile. Inoltre, i veli da sposa e i bambini sono anch’essi legati da antiche tradizioni che li vedono andare molto d’accordo.

 

Dovete sapere infatti che, nella tradizione ebraica, il primo bimbo deve essere avvolto nel velo da sposa della sua mamma: si tratta di un’antico rito portafortuna. Anche se non siete di religione ebraica, potrete comunque prendere spunto da questa suggestiva tradizione per arricchire la culla del vostro piccolo tesoro, impreziosendola con un ornamento straordinario che legherà pregevolezza tessile, valore sentimentale e tradizione familiare.

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