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Legge: quali norme per le culle?

Legge e culle: di cosa dovete essere sicuri prima di comprare

Quando si tratta di culle non si può ridurre tutto a un fattore meramente estetico o, peggio ancora, economico. L’importanza sul benessere e sulla salute del vostro bambino non è trascurabile e se volete sapere perché è fondamentale che la vostra culla rispetti le norme di legge può esservi utile leggere qui (inserire link) per realizzare quanto la culla sia importante nei primi mesi di vita del vostro piccolo. Per questo è importante essere genitori responsabili (e anche evitare spiacevoli compravendite fallaci!) e documentarsi bene sui requisiti necessari per una culla prima di acquistarla.

 

 

Cosa dice la legge culle?

Partiamo dal presupposto che per quanto vi riguarda vi sarà sufficiente assicurarvi che la culla che state acquistando sia provvista di certificazione, cioè sia stata prodotta seguendo le due normative di settore. Esistono infatti due normative europee che regolano il settore e alle quali culli e lettini devono essere conformi, la EN 1130 e EN 716.

Precisamente, rimane la norma generale di riferimento; uscita ormai 24 anni fa, è stata recentemente revisionata e adesso prevede anche disposizioni per le culle sospese e per le culle che si agganciano al letto degli adulti, sia per l’uso domestico sia non domestico (con esclusione degli ospedali).

Invece, per quanto concerne la EN 716, la norma specifica i requisiti di sicurezza dei letti per bambini ad uso domestico con una lunghezza interna maggiore di 900 mm ma non maggiore di 1400 mm.
I requisiti si applicano a letti completamente assemblati e pronti per l’uso.
I letti che possono essere trasformati in altri elementi, per esempio fasciatoi e box, dovrebbero, quando trasformati, soddisfare la norma europea pertinente relativa a tale elemento. La norma non si applica a culle, culle portatili e lettini per le quali esiste un’altra norma europea.

In sintesi…

Cosa prevede la normativa culle, in sintesi?

Fra i vari elementi precisati da queste norme bisogna sempre tenere a mente che l’altezza minima delle sponde deve essere di sessanta centimetri per impedire che il bambino riesca a scavalcarle con facilità.
Altro dato molto importante è lo spazio fra le singole stecche, previsto fra i sei e i sette centimetri e mezzo: questo per impedire che il bebè riesca a infilare la testa fra le sbarre. La culla non deve presentare fori nelle zone che possano venire a contatto con il bambino, per evitare che le piccole dita del bimbo vi rimangano incastrate; allo stesso modo non devono esere presenti parti affilate, sporgenti o appuntite che possano ferire il bambino. Le viti devono essere autofilettanti.

La culla dev’essere costruita con vernici non tossiche. La normativa europea che regola la migrazione di sostanze tossiche e’ la EU 71-3 ed e’ riportata nel libretto di istruzioni della culla, qualora risponda alle caratteristiche della suddetta normative. Le dimensioni della culla sono variabili, solitamente non superano 100 cm di altezza e 85-90 cm di lunghezza x 45-50 di larghezza per quanto riguarda la superficie di appoggio del bambino.
Riguardo le ruote delle culle, esse devono essere o 2 ruote e 2 piedini oppure 4 ruote bloccabili; se la culla e’ dotata di gambe piegabili, vi dovranno essere dei fermi di sicurezza che ne garantiscano la stabilita’.

Queste due normative fanno sì che tutti i principali produttori forniscano automaticamente dei modelli di lettini a sponde che rispettano questi requisiti e generalmente è ben difficile trovare nei negozi specializzati o negli shop online dei lettini “fuorilegge”, ma è sempre meglio controllare la conformità alle regole europee.

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